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Attraverso un Obiettivo - Secondo Capitolo (Avengers FF)


Secondo capitolo - Di nuovo sola?


Il sole stava tramontando scomparendo dietro l'oceano, un bagliore arancione colorava le bianche pareti della mia camera e potevo sentire alcuni uccellini cantare dall'albero davanti alla finestra. Io me ne stavo seduta a gambe incrociate sul mio letto e suonavo una melodia malinconica con la mia chitarra.
Erano già passati 50 giorni da quando ero stata nel passato dove avevo incontrato la mia anima gemella e mi sentivo sola. Mi mancava così tanto Steve, solo un giorno con lui non era stato abbastanza per me, ma tutto ciò che avevo provato per viaggiare nuovamente nel tempo era fallito ed ero bloccata nel mio triste presente. Un mondo in cui la mia anima gemella era morta da quasi settant’anni.
Chloe e Rachel avevano cercato di aiutarmi in ogni modo possibile, ma se non potevo fare qualcosa io con il potere di controllare il tempo, cosa potevano fare loro? Ovviamente, non avevo detto niente a loro, ero grata per il loro supporto, ma a volte non era abbastanza.
Il mio telefono delle Industrie Stark vibrò vicino al mio ginocchio sinistro e misi da parte la chitarra per afferrarlo. C'era un messaggio della mia migliore amica Chloe.
-Come ti senti ora?
Avevamo trascorso la mattinata insieme e avevamo pranzato nel nostro McDonald's preferito mentre Rachel era rimasta a casa per aiutare sua madre a cucinare per la cena di Natale che sarebbe avvenuta quattro giorni dopo, ma io ero stata immersa nella mia depressione per tutto il tempo e lei aveva cercato di tirarmi su di morale senza successo. L’avevo lasciata nelle prime ore del pomeriggio perché non volevo contagiarla con la mia attitudine pessimista e lei mi aveva lasciata andare anche se non era sicura che lasciarmi sola fosse una buona idea.
-Meglio.- Usai solo una parola perché non volevo mentire apertamente, ma lei vide attraverso quelle poche lettere.
-Stai mentendo.
-Cosa te lo fa pensare?
-Ti conosco.
-Ok, non è vero, ma cosa posso farci? È la mia anima gemella e vive in un'altra epoca! Voglio solo…
-Non so cosa dire, dolcezza. Non riesco nemmeno a immaginare come sarebbe se avessi trovato Rachel per poi doverla lasciare senza sapere se e quando l'avrei rivista.
-È terribile, Chloe e voi due siete le uniche con cui posso parlarne.
-Tuo padre ti sta mettendo in difficoltà?
-È preoccupato per me e sa che gli mento ogni volta che mi chiede cosa c’è che non va.
-È normale, dopo tutto è tuo padre e ti ama.
-Suppongo di sì. È sempre stato un padre fantastico, anche se so che in molti non credevano che fosse possibile mentre lui ha sembpre cercato di mantenere l'immagine di un padre alla mano per la stampa, ma parlare con lui di questo tipo di cose non è mai stato facile, di solito è Pepper che se ne occupa quindi perché è cambiato così tanto nell'ultimo mese?
-Non lo so, ma devi ammettere che è cambiato molto negli ultimi tre anni.
-Sì, da quando ... -Cominciai a scrivere quando la porta della mia stanza si aprì e mio padre pparve sulla soglia.
“Tesoro, Pepper dice che la cena è pronta, vieni?” Chiese appoggiandosi allo stipite.
"Sì, arrivo tra un minuto papà." Dissi sorridendogli e aspettando che se ne andasse prima di scrivere la risposta a Chloe.
-Devo andare, la cena è pronta e papà mi sta già guardando strano.
Saltai giù dal letto e misi la chitarra contro l'armadio mentre ricontrollavo il telefonovedi un’ultima volta per vedere se c’erano altri messaiggi.
-Va bene, ci vediamo domani. Goditi la cena e prova a parlare con tuo padre.
Un'altra cosa su cui Chloe e Rachel insistevano era il fatto che dicessi a mio padredel mio potere. Prima del mio speciale viaggio nel tempo, non vedevamo il problema di tenerlo segreto anche alla mia famiglia Pepper compresa, ma ora pensavano che forse se li avessi messi al corrente avrebbero potuto aiutarmi. Io non ero d'accordo e non era mia intenzione cambiare idea. Mio padre provava già un forte rancore nei confronti della mia anima gemella anche se cercava di non darlo a vedere in mia presenza e questo gli avrebbe dato solo un motivo in più per odiare l'uomo che suo padre idolatrava così tanto.
Mentre raggiungevo la porta della mia camera, i miei occhi si posarono sulla foto che avevo di Steve di quel giorno che avevamo trascorso insieme negli anni '40. Non so come l’avessi ottenuta, in qualche modo la mia macchina fotografica l’aveva scattata, ma ero felice di averla. La presi in mano e feci scorrere le dita sul suo viso dolce sentendo il mio cuore battere più forte e il mio marchio bruciare leggermente.
La rimisi a posto con attenzione, poi andai in cucina dove trovai mio padre che aiutava Pepper a sistemare del cibo sul tavolo o almeno così pensavo perché come sempre stava facendo lo scemo con Pepper che cercava di tenerlo a bada, probabilmente era l'unica a poterlo fare.
"Se non metti via quell’armatura Tony, non ci sarà dessert per te." Disse Pepper mentre tagliava dei pomodori sul bancone della cucina. Di fatti potevo vedere una delle armature Iron Man telecomandata a distanza che tentava di portare una ciotola piena di pasta sul tavolo mentre mio padre era appoggiato al frigorifero e giocava il suo telefono.
"Oh, avanti Pep, è utile." Rispose senza spostare gli occhi dallo schermo.
"Sì, molto più di te, ma sei tu che devi mangiare, quindi aiutami o... niente dessert."
"Ok ok." Disse immediatamente lui intascando il telefono dando all’armatura l'ordine di andare in laboratorio e iniziando ad aiutare la sua ragazza.
Sorrisi divertita alla scena, era un comportamento normale in casa nostra, a volte si sarebbe potuto pensare che non fossimo una famiglia normale e forse era anche vero, ma non volevo cambiare nulla e parlare dei miei problemi ne avrebbe solo causati altri, potevo farcela da sola.
Stavamo mangiando quando mio padre mi disse che avremmo trascorso il Natale a New York.
"Ma papà, speravo di passare Santo Stefano con Chloe e Rachel."
“Lo so, tesoro, ma ho del lavoro da fare a New York e non voglio stare lontano da te durante le feste.” Si fermò e potei vedere il dubbio nei suoi occhi: “ O preferiresti essere sola?"
"Che cosa? No!” Esclamai sorpresa: “ Ti voglio bene papà e Natale è importante anche per me. Non me l'aspettavo di viaggiare quest'anno, tutto qui."
"Lo so, ma..." Esitò guardando Pepper che scelse di tacere: "Non sei stata te stesso nell'ultimo mese. Non so cosa c'è che non vada, non vuoi parlarne e non ti costringerò a farlo, ma ho pensato che un cambiamento potesse essere d'aiuto."
Sorrisi alla sua idea: "Mi dispiace papà, non volevo farti preoccupare."
"Lo sappiamo Maxime." Disse Pepper prendendomi una mano stringendola delicatamente e facendo lo stesso con quello di mio padre: “Ma ci preoccupiamo per te, è il lavoro di tuo padre e anch’io ti amo così tanto che non posso farne a meno.“
“Lo so Pepper e anche io vi amo.” Dissi sinceramente: “Ma prometto che se sarò davvero nei guai ve ne parlerò."
"Questo è tutto ciò che ti chiediamo." Disse mio padre appoggiandosi allo schienale della sedia con le mani dietro la testa: "Oh e puoi chiedere alle tue amiche se vogliono venire a New York per l’ultimo del anno."
"Davvero?" Chiesi improvvisamente piu elettrizzata all’idea.
"Certo, dolcezza" disse Pepper alzandosi con alcuni piatti vuoti: "Tuo padre ha organizzato un'altra festa e siamo sicuri che non vuoi venire. "
"No, ci sono stata due anni fa e mi è bastato."
"Oh, andiamo! E’ successo una volta sola!" Esclamò mio padre: "Non accadrà più!"
"Certo, tesoro." Disse la donna bionda accondiscendente che gli diede una pacca sulla spalla come se fosse un bambino.
"Sono serio!" Gridò irritato.
"Certo papà, lo sappiamo." Risi prima di alzarmi per aiutare la sua ragazza e ignorare il suo comportamento immaturo. La vita con Tony Stark non sarebbe mai stata noiosa.
***
Era la vigilia di Natale ed ero nella mia stanza nella torre Stark di New York. Ero annoiata a morte perché, eccetto per una giornata di shopping con Pepper, ero rimasta nella torre spostandomi tra la zona lounge e la palestra ogni singolo giorno. C'erano molte attività da fare al interno, ma dopo due giorni ci si annoiava comunque. Avrei voluto uscire e fotografare la città, ho sempre pensato che New York a Natale fosse una delle città più belle di tutto il paese, ma mio padre mi aveva chiesto di rimanere al chiuso dopo che aveva dovuto affrontare qualche problema con la stampa. Quindi quel pomeriggio rimasi bloccata nella mia camera mentre aspettavo che la mia pazza famiglia tornasse in modo che tutti potessimo cenare.
Il mio cellulare squillò sulla scrivania mentre scattavo foto noiose per la stanza quindi misi giù la fotocamera per rispondere alla chiamata di Rachel che mi chiese: "Come si sta a New York?"
"Malissimo, sono annoiata a morte." Risposi con un sospiro seduta sul mio letto.
"Dovresti cercare di scappare dalla tua prigione d'oro!" Sentii Chloe gridare dall'altra parte del telefono.
“Non ascoltarla, per favore.” Mi implorò invece la sua ragazza e potevo immaginare l'occhiataccia che probabilmente le aveva lanciato.
"Non ti preoccupare, non sono pazza come lei." Risposi ridendo con l’immagine chiara nella mia mente della mia amica in fuga: "Non voglio preoccupare tanto mio padre dopo quello che è successo."
“Sì, abbiamo letto l'articolo. Non lo biasimo per averti voluto sempre in casa."
"È sempre lui a creare problemi e devo subirne le conseguenze"
"Beh, tuo padre è sempre stato il bambino nella tua famiglia." disse lei e io non potevo negarlo.
"Vero."
"Sei vecchia dentro!" Gridò di nuovo Chloe e io alzai gli occhi al soffitto sentendo la sua solita battuta. Per lei, non essere pazza significava avere un’anima vecchia dentro un corpo giovane e lei mi ricordava la sua opinione ogni volta che ne aveva la possibilità.
"Ma non lo cambieresti per niente al mondo." proseguì Rachel ignorando la sua ragazza.
"Sì, è mio padre e lo adoro così com’è anche se ..." risposi fermandomi quando qualcosa attirò la mia attenzione.
“Max? Max, stai bene? ”Sentii Rachel chiedere con voce preoccupata.
"Sì, solo..." Iniziai a dire alzandomi dal letto e raggiungendo la mia macchina fotografica: “Non puòessere…"
"Che cosa? Di cosa stai parlando?"
"La mia macchina fotografica ..." dissi notando come l'obiettivo brillasse da solo proprio come era successo nel parco quasi un mese e mezzo prima.
"Che cosa? Brilla di nuovo? Max, non capisco cosa stai ... ”disse Rachel preoccupata e potevo anche sentire Chloe chiedere alla sua ragazza cosa non andasse, ma io le ignorai completamente e misi l'obiettivo davanti ai miei occhi con il cuore che batteva forte nel petto…
Mi sentii cadere nel vuoto e sapevo che stavo per rivedere la mia anima gemella.
***
Ciao! Innanzitutto, voglio dire che ho fatto alcuni piccoli cambiamenti nel capitolo precedente, se volete andare a darci un’occhiata, ma non ho cambiato nulla della trama quindi non è fondamentale.
Poi volevo dire che sarebbe mia intenzione aggiornare almeno una volta alla settimana, così da poter lavorare meglio su ogni capitolo visto che li scrivo prima in inglese.

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